Evolutionary cirle 2018

Cos’è l’Evolutionary Aikido?

il sorriso dell'Aiki
le bellezze dell’Evolutionary Aikido

Una famiglia che cresce…

Solo nelle ultime settimane abbiamo collezionato diversi messaggi privati di lettori che ci chiedevano cosa fosse l’Evolutionary Aikido… di cui vi abbiamo già accennato numerose volte su Aikime.

Ne avevamo parlato qualche anno fa (troverete tutto QUI), ma forse è il caso di fare un update delle info, a questo stadio dell’opera.

Il nostro Dojo-Cho Marco, così come tutti i membri del nostro Dojo, sono parte di una comunità internazionale, chiamata appunto Evolutionary Aikido Community (E.A.C.).

Evolutionary Aikido Hara Kai 2018 group
Evolutionary Aikido: una grande famiglia in crescita

Di cosa si tratta?

É un’Associazione – così come tante ce ne sono sul panorama Aikidoistico mondiale – che presenta tuttavia delle caratteristiche del tutto inedite rispetto alle altre.

 

 

Di seguito proveremo a sottolinearne le peculiarità.

É un’organizzazione direttamente collegata all’Aikikai Honbu Dojo, ma non specificamente collocata a livello territoriale: al momento i responsabili sono in Svizzera, ma ci sono membri che risiedono in tutta Europa, così come negli States.

Ha messo al centro una “visione” dell’Aikido, anziché una persona o uno stile di pratica

senpai si occupano di alimentare e custodire questa visione, ma la Community è qualcosa di organico, di vivo…

Le decisioni vengono prese in modo comunitario, e non  piovono dall’alto… come invece accade di solito nelle Associazioni di questo tipo.

Le nostre dee del tatami

quali sono gli elementi che contraddistinguono questa visione?

Crediamo che l’Aikido sia una disciplina utilizzabile con ottimi risultati per esplorare e supportare l’evoluzione personale di ogni singolo praticante… traghettandolo verso una nuova dimensione di se stesso.

Personal evolution through Aikido

La tecnica diviene uno STRUMENTO al servizio di ciò, ma se ne utilizza proporzionalmente meno di quanto avvenga in un corso di Aikido di tipo tradizionale.

Ukemi practice

Ma cosa si fa quindi in pratica in uno stage o in una lezione di Evolutionary Aikido?

Ne approfittiamo del seminario che si è appena svolto nel nostro Dojo per darvene un’idea.

Venerdì sera abbiamo esplorato il timing di un’entrata su un fendente frontale, prima portato con il bokken, quindi con uno shomenuchi a mani nude.

Musica Live per Evolutionary Aikido Seminar

Su questo attacco, abbiamo lavorato sulla possibilità di toccare il centro del nostro uke, e condurlo al tatami, bloccandolo con diverse leve articolari di tipo poco convenzionale…

… prestando particolare attenzione a non utilizzare il dolore come strumento coercitivo, ma sperimentando una “unione” che mantenesse vivo ed attivo un canale di comunicazione con il partner.

Il dolore distrugge la relazione

noi vogliamo preservare noi stessi, l’altro ed anche la relazione che ci lega, anche e soprattutto in condizioni conflittuali.

Aikikai test
Aikikai test

Sabato mattina: abbiamo iniziato a giocare trasformando kotegaeshi in nikyo ura… e quindi in sankyo e nuovamente in kotegaeshi, mantenendo il flusso del movimento e la connessione con il nostro partner. Il termine tecnico di questa pratica è kanren waza o renraku waza.

 

Nel pomeriggio abbiamo fatto una serie di esercizi a corpo libero che ci facessero percepire la differenza fra:

– “distruggere l’equilibrio” (kuzushi);

– “toccare l’equilibrio” (una sensazione più soft, nella quale tori ha consapevolezza di essere in contatto con il centro di uke);

– “condividere l’equilibrio” (lasciarsi entrambi andare ad un cambiamento di equilibrio che riguarda sia uke, che tori).

Joyful people

Domenica mattina siamo partiti da una pratica tecnica: ryotedori tenchinage… però ci siamo via via concentrati sulle sensazioni provenienti…

– dalla destra e dalla sinistra del corpo;

– dal basso e dall’altro del corpo;

– dalla parte anteriore e posteriore del corpo;

Abbiamo poi provato ad integrare queste sensazioni, per rendere il nostro movimento più pieno, essenziale ed immediato.

La tecnica ha fatto da tramite per tutto ciò…

quindi l’abbiamo abbandonata, cercando però di mantenere vive le consapevolezze maturate attraverso la pratica precedente.

Aiki talks of evolution

Al termine abbiamo praticato un movimento libero di tori basato su un attacco libero di uke sulle note di musica live (percussioni, chiatta, digeridoo) gentilmente offerta da alcuni allievi del dojo, che di professione fanno i musicisti.

 

Si trova anche tempo per parlare, per esprimere le proprie emozioni, per dare agli altri rimandi di sé in merito alle proprie opinioni, sensazioni e prospettive.

Ciò che fa la differenza in questo tipo di eventi è la capacità e l’intenzione di mettersi in gioco, di esplorare territori nuovi e spesso sconosciuti attraverso la pratica dell’Aikido e forse darsi anche la libertà di uscirne cambiati/rinnovati, in qualche modo.

Evolutionary Aikido circle

Nessuno ha il completo controllo

di ciò che accade durante una lezione o un week end, nemmeno il Docente che tiene il corso o il Seminar;

il gruppo nella sua interezza “pilota” il suo stare insieme, che si orienta spontaneamente in una direzione utile a tutti i partecipanti.

Aiki Nomad Seminar 2018: un’occasione da non mancare!

Al seminario hanno partecipato una cinquantina di adulti, provenienti Italia, Francia e Svizzera… oltre ad una decina di bambini/ragazzi ai quali è stata dedicata una lezione speciale sabato nel primo pomeriggio.

Di solito questo evento è sold-out oltre un mese prima della data in cui avviene, mette su uno stesso tatami persone provenienti da percorsi ed esperienze Aikidoistiche diversissime fra loro.

L’E.A.C. sta crescendo notevolmente, in modo silenzioso ma continuo e incoraggiante!

Il prossimo appuntamento italiano

sarà a fine giugno, sempre nel nostro Dojo, che per la seconda volta ospiterà l’AIKI NOMAD SEMINAR

A questo punto, non vi resta altro che venire a provarlo ed a trovarci di persona!!!

 

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